L’Ikea un’azienda? No, è una onlus

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   E così si scopre che l’Ikea è in realtà un’opera pia. No, non è un caso di omonimia, stiamo parlando proprio di quel posto in cui comprate mobili carini smontati a prezzi ragionevoli, che per aggirare (legalmente, per carità) il fisco risulta essere un ente non profit.

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Non ha senso dare la colpa dei nostri problemi a Berlino

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   Vent’anni fa nessuno ci obbligava a chiedere alla Germania di rinunciare al marco per l’euro: abbiamo accettato le condizioni che essa ci pose, per beneficiare dei bassi tassi di interesse sul debito, ora rispettarle è nel nostro stesso interesse.

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Nuovo massimo storico per il debito pubblico. Ha raggiunto quota 1.867 miliardi di euro

    Nuovo massimo storico per il debito pubblico. Secondo le statistiche di Bankitalia a ottobre il debito dell’amministrazione pubblica ha raggiunto quota 1.867 miliardi di euro con un aumento di quasi 23 miliardi rispetto al mese precedente e 63 miliardi in più nei confronti dello stesso mese del 2009.

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Oltre 10 mld di entrate nei primi 10 mesi dell’anno 2010

   Nel periodo compreso tra gennaio e ottobre 2010 le entrate totali relative ai giochi (che includono varie imposte classificate sia come imposte dirette che come indirette), sono state 10.161 milioni di euro (-134 milioni di euro, pari al -1,3%). I proventi del lotto sono stati di 4.170 milioni di euro (-516 milioni di euro, pari al -11,0%), quelli delle lotterie istantanee di 1.277 milioni di euro (-100 milioni di euro, pari al -7,3%) e quelli degli apparecchi e congegni di gioco di 2.964 milioni di euro (+653 milioni di euro, pari al +28,3%).

    L’imposta sul complesso dei giochi – fa sapere l’Agicos – ammonta a 5.698 milioni di euro (+15 milioni di euro, pari al +0,3%). Per quanto riguarda, infine, i flussi di entrate del solo mese di ottobre 2010, il MEF fa sapere che l’imposta sul complesso dei giochi ammonta a 822 milioni di euro (+26 milioni di euro, pari al +3,3%).

   Infine, l’aggregato delle imposte sulla produzione, sui consumi e dogane e monopoli cala del 3,9% e i giochi flettono dell’1,2%. Il gettito dell’imposta sul consumo dei tabacchi e’ stato di 8.848 milioni di euro (+71 milioni di euro, pari al +0,8%).

Slim batte Gates nella classifica dei più ricchi al mondo, in italia Ferrero

      Per la prima volta dal 1994 non è un americano l’uomo più ricco del pianeta. Secondo la classifica dei miliardari pubblicata ogni anno da Forbes, in vetta spicca infatti il nome del magnate della telefonia messicano Carlos Slim Helù che, con un patrimonio di 53,5 miliardi di dollari, batte Bill Gates per ‘appena’ 500 milioni di differenza. Al terzo posto si piazza il guru della finanza Warren Buffett, con un patrimonio di 47 miliardi di dollari. Il più giovane in classifica è l’inventore di Facebook, Mark Zuckerberg, 212° con 4 miliardi di dollari. Il più vecchio lo svizzero Walter Haefner, 3,3 miliardi di patrimonio a 99 anni.
     Per quanto riguarda l’Italia, l’unico ad essere incluso tra le 50 persone più ricche del mondo (precisamente in 28esima posizione) è l’inventore della Nutella Michele Ferrero con 17 miliardi di dollari. Lo seguono Leonardo del Vecchio, con 10,5 miliardi di dollari, in 59esima posizione assoluta. E terzo in Italia è il premier Silvio Berlusconi, in 74esima posizione assoluta con un patrimonio di 9 miliardi di dollari. Rientra in classifica al 934/o posto con 1 miliardo anche l’ex amministratore delegato di Fastweb Silvio Scaglia, ora in carcere nell’ambito dell’inchiesta sul riciclaggio.
     Dalla classifica emerge inoltre che l’economia è in ripresa: nel 2010 il numero di persone con un patrimonio superiore ai 1000 miliardi di dollari è passato da 793 a 1.011 distribuite in 55 paesi. E se lo scorso anno 154 nomi erano spariti dalla lista, ora i nuovi supermilionari sono ben 97. Complessivamente sommando i patrimoni di tutti la ricchezza dei supermiliardari è salita a 3600 miliardi di dollari contro i 2400 di un anno fa.
    Tra i Paesi spicca la riscossa dell’Asia: il numero dei miliardari cinesi è più che raddoppiato passando in un anno da 28 a 64, mentre i paperoni indiani salgono da 24 a 49 (due sono tra le prime cinque posizioni). Mian Muhammad Mansha porta in classifica per la prima volta anche il Pakistan grazie alla 937ma posizione. E se in testa per il numero di ‘billionaires’ ci sono sempre gli Stati Uniti (403 miliardari), in scia c’è la Cina, mentre a livello continentale l’Europa è incalzata dell’Asia: 248 miliardari contro 234.

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